BIOGAS: UNA NUOVA ECCELLENZA DEL MADE IN ITALY
- Il 22/06/2018
È ormai noto che le aziende agricole, in particolare zootecniche, siano responsabili di una consistente quota delle immissioni di CO2 presenti nell’atmosfera.
Sul banco degli imputati, tra gli altri, sono finiti gli scarti organici, che tuttavia se trasformati tramite un processo anaerobico possono contribuire in maniera significativa alla crescita dell’agricoltura sostenibile.
Il processo che permette alle aziende produttrici di gas climalteranti di poter contribuire in maniera positiva alla lotta contro il cambiamento climatico, azzerando l’impatto ambientale della produzione, è stato sperimentato con successo dalla società agricola Palazzetto di Grumello Cremonese, che già dal 2009 utilizza digestato prodotto dal proprio digestore come fertilizzante naturale.
L’incremento del carbonio organico nel suolo, compreso in una quota tra 0,5 e 1 tonnellata per ettaro, oltre a tradursi in circa 4 tonnellate di CO2 evitate, ha permesso di raddoppiare la produzione di mais portandola a 100 tonnellate in doppio raccolto, riducendo allo stesso tempo i consumi di carburante per macchine agricole e di acqua per l’irrigazione.
L’esempio dell’azienda è stato presentato dal Consorzio italiano biogas nell’ambito del simposio “Soil organic matter management in agriculture. Assessing the potential of the 4 per 1000 initiative” sulla gestione della sostenza organiza nei suoli agricoli, tenutosi a Braunschweig, in Germania, gli scorsi 29 e 30 maggio.
L’esempio dell’azienda si è guadagnato il riconoscimento nell’ambito del programma “Biogasfattobene” promosso dal Consorzio Italiano Biogas e Gassificazione che, oltre a incoraggiare l’utilizzo del biogas a favore della sostenibilità e efficienza delle colture agricole, vuole valorizzare le risorse economiche del paese con una filiera ad alta intensità di lavoro italiano.